Refrigeranti HCFC (SOLO EXTRA EU)

Negli anni ‘80 due scienziati americani Rowland e Molina illustrarono una nuova teoria, in accordo alla quale il cloro contenuto nei CFC agisse come elemento distruttivo dello strato di ozono atmosferico. L’industria del freddo si trovò quindi fortemente coinvolta di fronte a queste rivelazioni; le esigenze ambientali quindi richiedevano l’eliminazione del cloro, che fino ad allora aveva costituito il punto di forza per ottenere determinati requisiti dei fluidi. Nel 1987 il Protocollo di Montreal stabilì la progressiva riduzione negli anni successivi dei CFC, fino alla completa sospensione della loro produzione da compiersi entro l’anno 2000. Nel frattempo, andarono via via affermandosi i gas refrigeranti HCFC di 2a generazione, come R22 e R 502. Gli HCFC sono CFC in cui le molecole di cloro venivano parzialmente sostituite con idrogeno, così da rendere le molecole stesse maggiormente instabili, una volta immesse in atmosfera; con la conseguenza che queste tendevano a decomporsi più rapidamente riducendo così l’effetto ozono lesivo.