Sistemi di pressurizzazione
Kit pressurizzazione per impianti industriali con carrello
Kit pressurizzazione impianti con bombola azoto da 5 litri, piena e ricaricabile. Il kit è dotato di riduttore fi no a 50 bar, valvola di sicurezza e tubazione da 250 cm con manometro a settori e rubinetto di intercettazione. Il carrello porta bombola è in metallo verniciato a fuoco.
AKIT N2-H2 – kit azoto/idrogeno
Kit ricerca fughe di gas refrigerante tramite iniezione di azoto/idrogeno. Estremamente preciso, riesce a rilevare fughe inferiori a 2 grammi/anno. Praticamente inserendo nell’impianto, prima del vuoto, una quantità di azoto/idrogeno pari a circa 5 bar, il cercafughe Sniper, idoneo anche per tutti i gas combustibili, riesce a rilevare le micro perdite con estrema precisione. La bomboletta di idrogeno/azoto è pressurizzata a 110 bar e quindi utilizzabile più volte.
KITAZOTO50 – kit pressurizzazione impianti esclusa bombola azoto
Attrezzatura in nuova e pratica valigetta, idonea a “pressurizzare” gli impianti di refrigerazione e di climatizzazione allo scopo di “simulare” all’interno degli impianti la pressione alla quale quel sistema dovrà poi funzionare.
Pressurizzando l’impianto con azoto tecnico (alla pressione idonea e quindi diversa tra refrigeranti – come da settori colorati visibili sul manometro) l’installatore avrà la certezza che, se esistono falle dovute a flangiature mal eseguite, saldature “fredde” o difetti di costruzione, queste verranno evidenziate dalla fuoriuscita dell’azoto, rilevato dall’apposito manometro particolarmente disegnato per questa applicazione. L’impianto così testato garantisce il suo buon funzionamento nel lungo termine.
KITAZOTO50/A – kit pressurizzazione impianti con azoto completo di bombola azoto (mod. Bomaz1)
Attrezzatura in nuova e pratica valigetta, idonea a “pressurizzare” gli impianti di refrigerazione e di climatizzazione allo scopo di “simulare” all’interno degli impianti la pressione alla quale quel sistema dovrà poi funzionare.
Pressurizzando l’impianto con azoto tecnico (alla pressione idonea e quindi diversa tra refrigeranti – come da settori colorati visibili sul manometro) l’installatore avrà la certezza che, se esistono falle dovute a flangiature mal eseguite, saldature “fredde” o difetti di costruzione, queste verranno evidenziate dalla fuoriuscita dell’azoto, rilevato dall’apposito manometro particolarmente disegnato per questa applicazione. L’impianto così testato garantisce il suo buon funzionamento nel lungo termine.